Itinerario cicloturistico e culturale lungo la strada del vino e dell'olio

La partenza è prevista da Albenga o da Ortovero: in entrambi i casi dopo 5 Km si svolta al bivio per Arnasco. Un pó di falsopiano tra vigneti, poi la salita duretta in pineta e siamo ad Arnasco, immerso nei suoi uliveti perfettamente recuperati e curati con appropriate potature e lodevole ripristino dei muretti a secco. Un plauso al nutrito gruppo di appassionati specialisti e cultori, che tengono un corso annuale frequentato anche da Inglesi. Hanno soggiornato pure a Cuba per due corsi teorico pratici.

La prima frazione che incontriamo è Bezzo, con l'antica residenza dei Cazzulini ed un panorama mozzafiato sulla vallata ingauna, mare compreso. Proseguendo in piano all'altezza dei murales e dei soprastanti ruderi dell'antico castello dei Clavesana, siamo in frazione Chiesa, sede della Cooperativa Olivicola di Arnasco. Da visitare il museo dell'olivo e della civilta' contadina, costituito da oltre 500 oggetti donati dalla popolazione. Si puó gustare l'olio extravergine tipico della Pignola, qui denominata Arnasca, fichi secchi ed altre specialitá.

Proseguendo per Vendone in localitá Castellaro ci sorprende sulla sinistra il museo all'aperto con le stele dello scultore berlinese Rainer Kriester, recentemente scomparso, che aveva scelto come sua seconda residenza e laboratorio questo splendido promontorio: conserva parte della duecentesca dimora dei Clavesana ed una torre esagonale alta 25 metri, in ottimo stato: panorama da gustare.

Si prosegue attraversando alcune delle nove borgate del comune di Vendone: in localitá Cantone un duro strappo in salita vi porta al valico: a lato Comune, Parrocchia, un antico Oratorio, altro bel panorama e l'area attrezzata per i vari appuntamenti gastronomici organizzati dai soci della dinamica Pro-loco.

Un paio di chilometri in falsopiano e siamo a Curenna. Non perdetevi il colpo d'occhio della casa-fortezza edificata sullo strapiombo del rio Paraone e le decorose case lungo il breve percorso.

Procediamo ed entriamo nel territorio di Onzo: al bivio altro spettacolare balcone sulla vallata, poi la chiesa di San Martino. Se siete in forma, poco oltre voltate nella curva a gomito sulla destra verso Castellermo, ma non vi si chiede di arrivare alla chiesa di San Calocero in vetta! Un paio di chilometri e poi a sinistra, sempre su strada asfaltata in falsopiano, e siete a Menezzo: suggestivo agglomerato di case con chiesetta, laghetto e tanti pianori prativi, perfettamente curati e con secolari castagni.

Dopo questa boccata d'ossigeno, ritorno ad Onzo e proseguimento a destra per Costa di Bacelega e Aquila d'Arroscia (non oso chiedervi di salire, sulla destra, fino alla chiesetta di San Giacomo ed ai ruderi con torre del possente castello, con bella vista su Alto e la Val Pennavaire).

Si prosegue per Gavenola: se trovate la grandiosa chiesa aperta, custodisce notevoli opere d'arte, donate da un benefattore olandese nel 1700. Quindi avanti per Gazzo, e poi gi&ú in discesa fra gli ulivi fino a Borghetto d'Arroscia. Qui, all'innesto sulla strada statale, merita un colpo d'occhio l'antico ponte ad una sola arcata sul sottostante torrente Arroscia.

Poi a sinistra verso valle, oltre il paese, nella curva sostiamo alla chiesa di San Pantaleo, il piú importante monumento della valle: godetevi gli affreschi del portico di Pietro Guido da Ranzo, le colonne e gli architravi scolpiti dai lapicidi di Cenova nel XV secolo. All'interno i lavori sono in corso: se fosse aperto, chiedete alla restauratrice Paola di farvi vedere gli affreschi appena restaurati.

Superato il Borgo di Ranzo, la chiesa di Bacelega è sulla destra: sopra il portale offre in bellavista un affresco, sempre di Guido da Ranzo.

A Ponterotto rientriamo in provincia di Savona. Siamo subito a Pogli oggi paese di rose e di vivai, fondato dal comune di Albenga nel 1288. Conserva le torri e l'originaria struttura fortificata e nell'antica parrocchia un polittico su tavola sempre di Pietro Guido.

2 Km e siamo ad Ortovero con la sua piana ben coltivata, la tradizionale sagra delle pesche e del pigato e la cantina della Cooperativa Viticoltori Ingauni nostro sponsor.

Siamo cosí giunti alla conclusione dell'uscita turistico-culturale, tecnicamente con due belle salite ed alcuni falsipiani.


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